SENKING, Closing Ice
Come ho già avuto modo di scrivere, Jens Massel (Senking) non innova, ma tesse senz’ansia un sound analogico pesante e scuro. Il paragone più semplice per capire ciò che ottiene è Scorn (Mick Harris), col quale ha in comune un’estetica consciamente spoglia, essenziale, per nulla preoccupata di piacere o attrarre le persone, ma non per questo priva di improvvise soluzioni melodiche e di piccole, salutari deviazioni dalla strada maestra. Nessun cool hunter rompicoglioni, dunque, si interesserà a Closing Ice, nuova uscita di Jens su raster-noton, ma se questo genere v’intriga (negli anni scorsi ha avuto tanti ammiratori quanti epigoni, non scordiamolo), allora non potrete non godere della profondità di “Scouts And Spies”, che si sviluppa poi in “Serpents”, più incalzante e con una melodia quasi carpenteriana… e così via (bene la cattiveria pseudo-godfleshiana di “Lighthouse Hustle”; ottima per capire il tocco pop di Senking la finale “Miller’s Meadow”). Massel va avanti imperturbabile, tra cemento, pioggia e cavi scoperti, senza grossi scossoni/grosse rivelazioni, ma intrattenendo comunque gli appassionati.
Tracklist
01. Scouts And Spies
02. Serpent
03. Dustclouds
04. Grolar
05. Winter Brevet
06. Lighthouse Hustle
07. Swarming
08. Hitchhiker Perspective
09. Miller’s Meadow