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SANTAGIULIANA / ALTIERI, Music For Lemurians Vol. I

Lemurians

remember, dear friend, I will do any possible thing which is in my power for make you suffer and want to kill yourself

Santagiuliana e Altieri li conosciamo già: qui collaborano partendo da un progetto abbandonato di David Lynch e Mark Frost, buttato giù dai due americani circa tre anni prima di fare bingo inventando Twin Peaks (non che in precedenza Lynch non avesse combinato niente…). I Lemuriani – al pari degli atlantidei – sono da sempre protagonisti di varia letteratura fantasy/weird e di fumetti: nella mente di Lynch e Frost erano malvagi e per questo sprofondati nell’oceano assieme al loro continente. Si risvegliavano per caso (il solito esploratore che fa una cazzata, topos narrativo rinverdito male da “Prometheus”) e minacciavano il mondo. Sullo strano metodo che (sembra) nella serie (mai nata) si usava per riconoscere un lemuriano si basa il breve, disturbante, lavoro grafico in bianco e nero che col disco va a costituire quest’edizione limitata a cento copie. Si parla, se non si fosse capito, di qualcosa di speciale, che nasce da un amore smodato per il regista. Ecco dunque che “solo” un’ipotetica colonna sonora di un ipotetico show lynchiano non dev’essere sembrata sufficiente, anche se c’erano pochissime notizie su di esso.

Questo Music For Lemurians Vol. I, tanto per chiarire di cosa si parla, nulla ha a che vedere con Angelo Badalamenti, piuttosto potrebbe discendere dalle intuizioni pre-industrial della colonna sonora di Eraserhead ( a proposito di bianco e nero, tra l’altro), appena ristampata da Sacred Bones. Santagiuliana e Altieri, decine d’anni dopo, ci mettono elementi ormai codificati come lo scavo nel profondo del dark ambient e l’impersonale brutalità del noise: il primo lascia trapelare quella sensibilità “obliqua” percepibile anche in Testing Vault, il secondo uccide indiscriminatamente. Nessuno dei due, secondo me, voleva ridisegnare confini, piuttosto mettersi al servizio – con dietro la propria cassetta degli attrezzi – di questo frammento d’idea. Allo stesso tempo lavoro di genere e uscita particolarissima, Music For Lemurians Vol. I è consigliabile a tutti i lynchiani “terminali”. Direi che sono più di cento, là fuori.