RIE NAKAJIMA, 16/10/2013
Bologna, Raum.
In questa, non poi così umida, serata bolognese di metà ottobre, sono due gli appuntamenti che ci convincono a uscire di casa: Rie Nakajima al Raum e gli Xibalba al Freakout. Proviamo a partecipare ad entrambi, e partiamo in bici verso il Raum, che come primo appuntamento musicale di quest’anno, nonché 60ª performance, ci presenta, grazie a Xing e a Sant’Andrea Degli Amplificatori, Rie Nakajima.
Entrando nel bellissimo spazio nel centro di Bologna ci viene distribuito, come sempre, un foglio esplicativo su ciò che vedremo. L’artista giapponese vive e lavora a Londra, indirizza la sua ricerca verso un mondo plastico, fatto di oggetti trovati e raccolti, inseriti in contesti audio e posti all’interno delle sue performance, nelle quali, dialogando con lo spazio, creano una situazione unica.
Si comincia puntuali. La cosa è organizzata in modo che il pubblico stia seduto tutt’intorno all’artista: al centro della sala ci sono quattro tavoli di altezza e misura diverse, sui quali verranno appoggiati e fatti interagire i vari marchingegni di cui si avvarrà Rie durante lo svolgimento dell’opera. La costruzione si basa sull’aggiunta di questi “giocattoli” meccanici-sonori, che – mentre crescono di numero – gonfiano il volume e la compattezza della produzione. Fruscii, sibili e scrocchi aumentano e la nostra mente si mette alla ricerca dell’effettiva sorgente del rumore, quasi introvabile visto il massiccio numero di oggettini messi in gioco. Il risultato è molto ipnotico, e alienante al suo climax. Esempi di generatori possono essere delle ventole appoggiate alle gambe metalliche del tavolo o motorini vibranti all’interno di scatole metalliche riempite con pallini di gomma. L’insieme di queste dà vita ad un’orchestra rumorista acustica (niente è amplificato), che segue un po’ quell’idea di Jean Tinguely quando elaborò le sua macchine industrial-meccaniche, creando un suono fine a se stesso. L’esecuzione dura quaranta minuti: molto coinvolgente e di estremo interesse artistico.
Ci rimettiamo sulle due ruote per andare a terminare la notte al Freakout con gli Xibalba, ma forse avremmo fatto meglio a rimanere nella bellissima sede del Raum.
Grazie a Luca Ghedini per le foto.