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PUEBLO PEOPLE, Giving Up On People

Pueblo-People

Qualche tempo fa vi abbiamo già proposto un estratto del nuovo album dei Pueblo People in anteprima e oggi siamo finalmente a parlarvene in maniera estesa, certi che questa formazione abbia dalla sua tutte le carte in regola per lasciare tracce con una formula fatta di psichedelia e praterie americane, Route 66 e spiagge californiane. Rispetto ai lavori precedenti, la band nata dall’unione tra membri di Agatha e Vulturum alza il tiro e affina il songwriting fino a creare potenziali hit capaci di imprimersi in mente sin dal primo ascolto, come “Not Nothing” con il suo crescendo e il coro velato di malinconia. Ma non c’è posa o voglia di giocare ai poeti maledetti, perché quelle che escono da Giving Up On People sono piccole e grandi battaglie quotidiane, sconfitte e separazioni, il tutto con una forte carica emotiva e un occhio di riguardo per chi ama incasinarsi con le sue mani e deve fare i conti con i propri fantasmi. La conclusiva “Comfort Warzone” risponde alle molte domande poste e fissa in un verso tutta l’essenza di Giving Up On People: “All the trouble of the world is on our mind”. Nulla di più chiaro, tutto scolpito con note che piegano i brani in tipico stile Pueblo People alla necessità di farsi fotografie e cortometraggi, piccole schegge di vita dotate a tratti di una delicatezza quasi pop (“Contemporary Life”), altre volte di un groppo alla gola quasi rassicurante nella sua familiarità. La vera bravura dei tre sta proprio nell’aver creato un album che sotto un profilo musicale è tutto fuorché pesante o doloroso, perché proprio come la vita quotidiana sa godere delle piccole cose, piuttosto che sprofondare per i grossi casini, per cui alla fine ci si trova a farsi cullare dalle linee melodiche, dai già citati crescendo, dalle aperture psichedeliche e si torna più e più volte sul luogo del delitto. Qua e là appare l’ombra dei Dinosaur Jr., altre volte fanno capolino gli Hüsker Dü a riannodare le fila di un percorso che porta all’unica conclusione possibile: quel “everything uncool” con cui loro stessi terminano la lista delle influenze. Ecco, se fin troppe band oggi giocano a fare gli uncool per essere alla moda, i Pueblo People scelgono le traiettorie giuste per creare musica che colpisce nel segno e veicola sentimenti autentici. Del resto, magari il trucco sta proprio nel saper rinunciare alle persone…