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PUEBLO PEOPLE, 25/10/2013 // Oktober Thrash Torment, 26/10/2013

Ancona, Glue-Lab.

Una delle caratteristiche del Glue-Lab è la capacità di trattare linguaggi differenti senza lasciarsi condizionare dalla necessità di seguire un filo unico, eccettuato quello della ricerca di suoni interessanti e fuori dal consueto con cui nutrire i suoi avventori. Un ottimo esempio di questo approccio trasversale è stato offerto dal fine settimana, che ha affiancato l’esibizione dei Pueblo People al festival Oktober Thrash Torment, per un’accoppiata quanto mai eterogenea, eppure in eguale misura convincente. Ad iniziare sono gli autori del debutto su nastro The First Four Moons, quattro tracce a cavallo tra psichedelia e solido rock indipendente dai chiari rimandi alla tradizione USA. Per capirsi, ci si trova al crocevia tra 13th Floor Elevators, primi Screaming Trees (periodo SST), Dinosaur Jr, Violent Femmes e Neil Young, il tutto frullato insieme e reso materia personale grazie a una scrittura solida e ben oliata. La riproposizione sul palco della formula arricchisce il tutto di energia e cattura l’attenzione dei presenti senza troppe difficoltà, soprattutto perché ci si trova di fronte a un sound ricco di rimandi ma originale e dal forte impatto. Nonostante qualche problema tecnico prontamente risolto, il flusso sonoro dei Pueblo People avvolge il locale come una nube dai colori cangianti, con le cavalcate psichedeliche a scatenare veri e propri temporali ricchi di scariche elettriche. Per chi non li conosceva ancora come il sottoscritto, una vera rivelazione. Da tenere d’occhio.

Foto di Ludovica Galeazzi.

Bestializer

Il giorno successivo la portata appare decisamente più estrema, con ben quattro formazioni a cavallo tra thrash e hardcore, o meglio dal thrash all’hardcore, a partire dai Bestializer, giovane band fanese di cui andrà approfondita la conoscenza, vista la buona impressione fatta in sede live. Degli Humus si è già parlato anche di recente, veri e propri local heroes sempre più in palla con la loro personale formula tra crust, hardcore e thrash che anche in quest’occasione colpisce nel segno. X Kate X Mosh X è il nome geniale di una formazione romana nella quale ci eravamo già imbattuti tempo addietro, dedita a un power violence dai palesi richiami all’universo thrash-core e a un’epoca in cui spingere al massimo sull’acceleratore era una precisa scelta di campo. Set tirato e senza cali di tensione, sudore a mille, energia e adrenalina in libera uscita dai recinti del buon senso, tutto come da manuale ma anche estremamente sentito e vissuto sulla propria pelle, del resto non si sta parlando esattamente di novellini. A chiudere un pezzo di storia, non solo locale, ovvero gli Affluente, con due voci e la rabbia del vecchio hc con una missione da portare a termine. Nonostante gli anni e i cambi di line up, gli Affluente non sembrano aver perso un briciolo della voglia di urlare e di affrontare l’esperienza live fianco a fianco con i presenti. Si canta insieme, si condividono le parole e si tramanda una lezione di vita che parla di amicizia, dedizione e voglia di fare la propria parte, insomma il classico finale col botto per vecchie e nuove leve. Due serate davvero differenti, eppure altrettanto appaganti, bene così!

Humus

xkatexmoshx

Affluente