Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

ENNIO MAZZON, Pavement Narrows [+ full album stream]

ENNIO MAZZON, Pavement Narrows [+ full album stream]

Pavement Narrows arriva a distanza di due anni dall’ultimo album di Ennio Mazzon, quello Xuan che nelle sue eleganti espansioni aveva portato a compimento un processo iniziato nel 2010 con Azure Allochiria, dopo le parentesi ambient d’inizio carriera.

Il sound-artist trevigiano riprende il suo discorso sul digitale, supportato per l’occasione dalla Discreetrecords di Attilio Novellino, e il fatto che questo disco venga diviso per tracce ci dimostra come sia sempre alla ricerca di altre dinamiche con cui far interagire i propri strumenti. Ne esce infatti un suono dai margini ulteriormente definiti, ma che non corre il rischio di rimanere inscatolato dentro particolari restrizioni di forma, anzi: c’è posto per tutta una serie di esplorazioni, al cui interno succedono tantissime cose ricche di colore e vari gradi di tensione. Questa suddivisione si riflette in qualche modo sullo svolgimento dell’album: oltre ai flussi destrutturati tra campioni discontinui si affacciano ora dei beat in sezione e una ciclicità palpabile, anche se non mancano i momenti in cui il tutto attraversa punti di calma apparente (“Hideout”), mentre delle sottili sfumature si infiltrano tra un loop e l’altro. Dove nei capitoli passati c’era una predisposizione a lasciarsi immergere nei suoni, qua invece l’approccio si fa più coinvolgente, e che ci si muova dagli impulsi vibrati di “Masu” alle magnifiche articolazioni in crescendo di “Salmon Run”, passando per il noise fluido di “Marine At Nighttime”, l’ascolto rimane comunque incentrato sullo sviluppo di particolari effetti e il modo in cui si rapportano tra di loro.

Pavement Narrows eredita da suoi predecessori il gusto per le accumulazioni così come l’immancabile tendenza melodica, e permette a Mazzon di allargare il proprio discorso aprendosi verso nuove prospettive che per ora ci risultano davvero efficaci. Sapete già che lo consigliamo caldamente, vero?

In attesa della sua uscita per il 15 gennaio, ve ne offriamo lo streaming completo in anteprima.