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DEMENTIA SENEX, Heartworm

Dementia Senex

Nel momento in cui sempre più formazioni tentano nuove strade per aprire scenari futuri in ambito death e postcore, proprio per evitare la sterile ripetizione di codici ormai abusati i Dementia Senex da Cesena cercano l’unione tra le due scuole, in modo da forgiare un suono meno derivativo e con maggiori potenzialità di espansione. Ciò che differenzia Heartworm da altri lavori su questa scia (troppo presto per parlare di una vera e propria scena) è la capacità di cogliere l’attimo del contatto tra generi e fermarsi prima di inciampare nella pretenziosità o invischiarsi nella voglia di strafare. In questo modo il gruppo ottiene risultati convincenti, grazie a una scrittura personale e, se non originale a tutti i costi, proprio per questo ben oliata e coesa. Come nel caso dei Nero Di Marte, insomma, è evidente la voglia di spingersi oltre gli angusti confini del proprio background di appartenenza per osare un melting pot stilistico che permetta un più ampio spazio di manovra e non si limiti alla pedissequa ripetizione della strada segnata dagli ormai inarrivabili maestri. Ciò che ne risulta è un ep in cui la violenza del death si scontra con le dilatazioni della vena “post” e finisce per dar vita a un mostro che dalle due fonti prende quanto di più interessante e letale. Così ci si trova a muoversi lungo le coordinate di un estremismo rallentato, mai privo però della necessaria ferocia esecutiva, al cui interno il riffing serrato e il tecnicismo propri del genere di partenza si scontrano con improvvise aperture e cambi di rotta, senza per questo risultare meno diretti o precisi nel colpire. Si avverte, piuttosto, una solennità quasi malevola che permea lo svolgimento delle composizioni e dona un mood lovecraftiano al tutto, con il tipico stravolgimento delle prospettive e della linea temporale tipico dei suoi racconti. Heartworm appare come una creatura enorme e arcaica che si risveglia dal suo sonno e comincia a muovere i passi sulla terra e – inutile dirlo – seminando terrore e distruzione. Manca ancora un elemento unico che renda immediatamente riconoscibili i Dementia Senex e dia loro la forza di spiccare il balzo decisivo, ma gli ingredienti e la voglia di imporre la propria personalità ci sono e fanno di questo ep un ottimo antipasto da cui partire, in attesa di una succulenta scorpacciata.