CRAVEN IDOL, Towards Eschaton
Arrivano da Londra i Craven Idol, sotto l’egida dell’instancabile Dark Descent e con una copertina dell’altrettanto instancabile nostrano Paolo Girardi (Inquisition, Blasphemophager, Vastum…). Fra i loro membri figurano Immolator of Sadistik Wrath, già noto, almeno dal sottoscritto, per gli Scythian, e l’attuale batterista dei doomsters Solstice, qui col soprannome Scourger. I Craven Idol si posizionano nella nicchia del black/thrash metal, di quello ricco e composito in stile Absu degli ultimi anni, per capirci. I Desaster sono un altro gruppo che viene buttato nel calderone, ma il loro stile è molto più lineare. I Craven Idol condividono con gli Absu, appunto, la grande maestria nello strutturare pezzi dove ci sia abbondanza di riff, tempi e pure assoli. Hanno in comune con loro anche la perizia nell’uso dei propri strumenti e la qualità delle registrazioni. Gli Absu rimangono un gradino sopra, sono gli Absu non per nulla (Proscriptor McGovern ha pure rischiato di finire a suonare la batteria negli Slayer), ma Immolator & Co. sono comunque nettamente sopra la media da ogni punto di vista. Un altro gruppo nel sottogenere a cui mi sentirei di associarli sono i Destroyer 666, altri che hanno sempre amato sfornare pezzi lunghi ed elaborati. Quindi, fan delle band appena citate, potete andare tranquilli: questo disco non potrà non piacervi. Avvertimento per gli hipster che hanno scoperto Burzum di recente, con black metal qua si intende black metal, che è quella cosa brutta, ottusa, sudata e con i capelli lunghi, ocio! Voto: spero di sentire presto qualcosa di brutto uscito per Dark Descent, altrimenti sembra che mi paghino.