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CADAVER EYES, 9/4/2015

Cadaver-Eyes

Gabicce Mare, Bar Diamond.

Il Bar Diamond è un’oasi locata in una zona talvolta arida di iniziative musicali, e sicuramente uno dei pochi posti della Riviera capace di spaziare dai Cadaver Eyes a Dino Fumaretto, per esempio, anche nel solo giro di una settimana.

Quella di Gabicce è la prima tappa per i Cadaver Eyes, duo israeliano (David Opp di Heart & Crossbone ed Eran Sachs dei Lietterschpich) che era già passato nelle vicinanze giusto qualche mese fa, ora alle prese con un tour della nostra penisola. L’atmosfera si potrebbe dire ottimale: le percussioni si nascondono nell’area appositamente oscurata del palco, mentre la strumentazione elettronica è in bella vista, rivolta di spalle al pubblico. Il set consiste in quaranta minuti di noise/doom abissale, durante i quali una batteria irregolare si affianca al voluminoso flusso di rumori generato dal mixer. Ne risultano suoni ruvidi, robusti e vibranti, con le frequenze basse che riempiono la sala mentre i colpi violenti sulle pelli danno vaga forma a qualcosa di sinistro e incombente. Tra loop e oscillazioni i brani scorrono con piacere, raggiungendo dei punti di conflagrazione davvero coinvolgenti, restituiti con efficacia ancora meglio che su disco. Un problema tecnico costringe i Cadaver Eyes a ridimensionare certe profondità del loro sound, compensato quindi con rumori più acuti e volume più alto, senza dare comunque l’impressione di aver perso granché del suo impatto.

 A serata conclusa affiora una soddisfazione non trascurabile, e si inizia già ad attendere i concerti a venire.