ALBERTO BOCCARDI, Alberto Boccardi
Esordio solista per Alberto Boccardi, musicista elettronico con un passato nel punk/hardcore e un piede nelle arti visive (il progetto anyBetterPlace). Come nel caso del suo amico Attilio Novellino, uscito quest’anno con Through Glass, la corrente dove si può collocare Alberto è quella shoegaze/drone, in compagnia di Ben Frost, Tim Hecker, Aidan Baker e vicino a tutta una serie di sound artist che si muovono tra noise, ambient, guitar-ambient. Alberto è bravo a farsi venire sempre un’idea per ogni traccia, di modo da rendere gradevole e non scontato il viaggio assieme a lui. Il ricorso di tanto in tanto ai beat, non un novità di per se stesso, è salutare nell’economia del disco e sicuramente la voce di Cinzia Delorenzi – presente sia per cantare, sia per giocare la carta dello spoken word, sia ancora “solo” come suono fascinoso – ingentilisce e rende ancor più sognanti alcune parti. Del resto, è la dimensione tra sonno e veglia, tra benessere e inquietudine, quella che più suggeriscono i lavori di questi musicisti. Altrettanto opportuni gli sbotti spaccaossa del sax di Luca Rampinini nel finale, segno che Alberto ha un orecchio pronto a cogliere tutte le suggestioni della musica sperimentale. I titoli delle tracce non sono casuali, sono parole che tornano anche nel disco: a voi stabilirne il senso, anche se forse questo esiste solo nella testa dell’autore. Altro titolo per il quale mettere da parte due lire, anche perché l’artwork di Fratto9 è speciale.
Tracklist
01. Laying On Before
02. Desolate Red Fingers
03. Unexpected Places, We Saw
04. You Told Me That You Were Laying
05. Clocking The Time